giovedì 22 gennaio 2009

L’88% dei termini utilizzati per “navigare” sono nomi di aziende, prodotti o portali.

Secondo una rilevazione di Experian in Gran Bretagna: l’88% dei termini utilizzati per “navigare” sono nomi di aziende, prodotti o portali.

Sono sempre meno gli internauti che immettono nei motori di ricerca termini generici, come “voli a basso costo” o “arredi”, e crescono sempre più quelli che effettuano le ricerche per nome o per brand. Lo afferma Hitwise (società del gruppo Experian specializzata nel monitoraggio della comunicazione su Internet), che ha rilevato come tra i 2000 termini ricercati su Internet nel Regno Unito oramai l’88% abbia riguardato brand o nomi (di enti, società o prodotti), contro il 65% rilevato nel 2005.

E’ solo l’evidenza più netta dello studio “Your brand online report”, pubblicato da Hitwise-Experian, che pone anche in rilievo come: la classifica dei nomi più ricercati sia molto polverizzata, con nessuno di essi che supera l’1,5% delle interrogazioni: il primo per percentuale di ricerche è Facebook (1,4%), che precede di poco i siti di brand mondiali noti e delle piazze di e-commerce come eBay.

Il 91,3% degli internauti prima o poi finisca sul sito ufficiale del brand o del prodotto, ma spesso dopo avere visitato altri siti che i motori di ricerca presentano quando contengono riferimenti al nome cercato; e come il restante 8,7% non vada apposta sui siti ufficiali, preferendo informarsi sull’ente o il prodotto che interessa sui siti dei media o delle comunità spontanee su Internet (social network, come la già citata Facebook, Bebo o My Space).

Comunque, anche per quanto riguarda gli accessi ai siti ufficiali dei 100 brand più noti, il 35% di essi transiti dai motori di ricerca, che mostrano e invogliano di fatto a visitare i siti alternativi a quelli ufficiali; sia rilevante il peso della pubblicità sui media classici (stampa, radio e TV) nel generare maggior traffico sui siti Web (anche superiore del 30%) nei periodi di campagna, e come gli stessi centri media utilizzino il dato per misurare l’efficacia delle campagne, come è avvenuto per quella dell’agenzia viaggi Teletext Holidays che ha generato incrementi di traffico sul sito del 34% e che è stata giudicata efficace proprio per questo.

Per Robin Goad, Direttore Ricerche di Hitwise “La propensione, oramai schiacciante, a effettuare ricerche per marchi o nomi di prodotti si salda con i costante e incessante sviluppo dell’utenza Internet, e con il fatto che i motori di ricerca possono proiettare l’internauta su un qualsiasi sito, compresi quelli critici o della concorrenza“.

Per Lynn Brunner, della Divisione Marketing di Experian e coautrice dello studio “E’ giunto il momento non solo di creare il giusto mix tra comunicazione online e offline, ma anche di investire di più nei servizi che già permettono di indirizzare prioritariamente ai siti ufficiali dei brand d’interesse“.

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